Ritratto di Giovanna Tornabuoni (1488)
Domenico Ghirlandaio
Tempera su tavola, 77×49 cm.
Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid.
I preziosi ricami della veste raffinata, le perle ed il rubino che arricchiscono l'abito, rendono omaggio all'austera figura dal collo di cigno, il profilo elegante, la candida pelle, i riccioli d'oro che scendono lievi.
La scritta in latino
ARS VTINAM MORES ANIMVMQUE EFFINGERE POSSES PVLCHRIOR IN TERRIS NVLLA TABELLA FORET MCCCCLXXXVIII
è tratta da un epigramma del I secolo d.C. del poeta latino Marziale
e si traduce:
"Arte, se il cielo concedesse che tu fossi in grado di rappresentare il comportamento e l'animo, non ci sarebbe in terra tavola più bella. 1488"
ed è riferita alla protagonista del dipinto, morta di parto.
Tremulo persiste
Nella cupa notte che circonda
con i suoi silenzi i miei pensieri,
nella terra fredda e inaridita
che il mio corpo spento già reclama
tremulo persiste il tuo chiarore
oro e argento di capelli e pelle,
timido resiste il tuo calore
che mi avvolge delle tue parole
Alba è il tuo risveglio, gli occhi schiusi
onde sulla spiaggia il tuo buongiorno
miele delizioso il tuo sorriso
Vivi nei dettagli di ogni cosa
cantano le stelle il tuo splendore
colma il vuoto mio con la tua grazia!
Cav. Ines. 16/04/2025