Di porpora e d'argento
In una notte illune, tra il buio e nel silenzio,
apparvero i cristalli di stelle e di zaffìri:
due squarci di universo, due lampi di infinito,
finestre del tuo viso che spiegano la vita.
I petali d'aurora di un fiore luminoso
si levano scoppiando in alba fragorosa
e l'oro dei capelli ondeggia rigoglioso
nell'aria già agitata da zèfiro sedotto.
D'argento levigato un dio creò tua pelle
portando via alla luna la seta e l'eleganza,
la veste lieve e mistica che alterna luce ed ombra.
Di porpora il sapore che dona la tua bocca:
sigillo di Afrodite sulla diletta figlia,
impronta della grazia quel bacio senza fine.
Cav. Ines. 04/10/2023
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