Tersicore
Antonio Canova
Il velo di Tersicore
Prora che fende l’azzurro
sfiorando correnti dorate,
vela splendente s’elèva
sui chiari turchini mosaici
spingendo la candida fronte
tra i turbini biondi del vento.
Un esile strato di nebbia
nasconde paesaggi obliati
d’incuria e menzogna sepolti,
gazzella che fremita e fugge
calcando la polvere e il fango
volgendo lo sguardo più in alto.
Un velo di seta e di grazia
scondeva il tuo viso gentile:
col cenno degli occhi hai concesso
a una mano tremante e maldestra
svestire la mente e i pensieri:
radiosi infiniti universi.
Quel velo che sento ogni notte
e carezzo in un sogno d'inverno:
pelle di roseo fulgore,
labbra di rosso accecante
furia d’oceano infinito,
velo di sposa, o Tersìcore!
Cav. Ines. 05/01/2025
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