"Lovers and Lautrec" by Joseph Lorusso (b. 1966).
(versione con voce)
This Bitter Earth / On the Nature of Daylight
This bitter earth
Well, what fruit it bears
This bitter earth
And if my life is like the dust
Oooh that hides, the glow of a rose
What good am i
Heaven only knows
Lord, This bitter earth
Yes, Can be so cold
Today you're young
Too soon, you're old
But while a voice within me cries
I'm sure someone may answer my call
And this bitter earth
Oooh may not
Oh be so bitter, after all
This bitter earth
Lord, this bitter earth
What good is love
Mmm, that no one shares
And if my life is like the dust
Oooh, that hides the glow of a rose
What good am i
Heaven only knows
- Dinah Washington & Max Richter -
Traduzione
Questa terra amara
Beh, che frutto porta
Questa terra amara
E se la mia vita è come la polvere
Oooh, che nasconde il bagliore di una rosa
A cosa servo
Lo sa solo Dio
Signore, questa terra amara
Certo, può essere così fredda
Oggi sei giovane
Troppo presto, diventi vecchio
Ma mentre una voce dentro di me piange
Sono sicuro che qualcuno potrebbe rispondere alla mia chiamata
E questa terra amara
Oooh non può
Oh essere così amara dopo tutto
Questa terra amara
Signore, questa terra amara
A che serve un amore
Mmm, che nessuno condivide
E se la mia vita è come la polvere
Oooh, che nasconde il bagliore di una rosa
A cosa servo
Lo sa solo Dio
Franz Liszt S.270 - Agitato assai, Adagio (1838/1839).
Sonetto 104 - "Pace non trovo"
Pace non trovo, et non ò da far guerra;
e temo, et spero; et ardo, et son un ghiaccio;
et volo sopra 'l cielo, et giaccio in terra;
et nulla stringo, et tutto 'l mondo abbraccio.
Tal m'à in pregion, che non m'apre né serra,
né per suo mi riten né scioglie il laccio;
et non m'ancide Amore, et non mi sferra,
né mi vuol vivo, né mi trae d'impaccio.
Veggio senza occhi, et non ò lingua et grido;
et bramo di perir, et cheggio aita;
et ò in odio me stesso, et amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte et vita:
in questo stato son, Donna, per voi.
Francesco Petrarca - (1336/1374)
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Parafrasi
Non trovo pace, ma neppure ho i mezzi per combattere;
ho paura e speranza al tempo stesso; e ardo d’amore e mi sento gelare per il timore;
e volo sopra il cielo per la felicità e poi sprofondo in terra per la disperazione;
e nella mia immaginazione possiedo tutto il mondo, ma in realtà non ho nulla.
Mi tiene prigioniero l’Amore, che non mi libera ma neppure mi rinchiude del tutto,
non mi trattiene ma neppure mi scioglie dalle catene;
e non mi dà il colpo di grazia ma neppure mi estrae la freccia dalla ferita,
non mi vuole vivo ma neppure mi libera dalla sofferenza uccidendomi una volta per tutte.
Vedo ma sono accecato dall’amore; sono incapace di parlare per il dolore, eppure grido;
e desidero morire, eppure chiedo aiuto.
e odio me stesso e amo infinitamente un’altra persona, amo disperatamente Te.
Mi nutro di dolore, sono contento di piangere perchè ogni lacrima è un pegno d'amore;
mi sono insopportabili allo stesso modo sia la vita che la morte:
e se sono in questo stato è per Te, Tesoro mio incantevole.
Il Carmelo di Echt
E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio
Ai confini della realtà
Mentre ad Auschwitz soffiava forte il vento
E ventilava la pietà
Hai lasciato le cose del mondo
Il pensiero profondo dai voli insondabili
Per una luce che sentivi dentro
Le verità invisibili
Dove sarà Edith Stein?
Dove sarà?
I mattini di maggio riempivano l'aria
I profumi nei chiostri del Carmelo di Echt
Dentro la clausura qualcuno che passava
Selezionava gli angeli
E nel tuo desiderio di cielo, una voce nell'aria si udì
"Gli ebrei non sono uomini"
E sopra un camion o una motocicletta che sia
Ti portarono ad Auschwitz
Dove sarà Edith Stein?
Dove sarà?
E per vivere in solitudine
Nella pace e nel silenzio
Nel Carmelo di Echt.
Franco Battiato - Il Carmelo di Echt - 1991.
"Black Square" (Quadrato nero, 1915).
- Kazimir Malevich -
Oil on linen canvas, 79.5 x 79.5 cm.
Tretyakov Gallery, Moscow.
"The Nightmare Dream of a King: The Fearsome Aftermath of the Battle of Kurukshetra" Folio from the unfinished "Small Guler" Bhagavata Purana (The Ancient Story of God) - ca. 1740.
- Manaku (Indian, active ca. 1725–60)
Opaque watercolor, gold and silver on paper.
The Metropolitan Museum of Art - New York.
SAPORE DI RUGGINE
Sapore metallico di ruggine ed ossa
Invade il palato e sazia la fame
Visione di nebbia, densa e inviolabile
Priva di strada, sprovvista di uscita
Gelo su pelle, lacera e frusta
Genera brividi senza speranza
Boato di tuono, scoppio di ordigno
Cancella quel dolce e sapido suono
Marcio fetore pervade ogni cosa
Putrefatte le carni rimaste insepolte
Sapore di ruggine, sapore di sangue.
S.C. 15/01/2023
Considerazioni
Per chi ama alla follia ma non può toccare, non può nemmeno solo vedere da lontano il tesoro prezioso, può solo (e non sempre) ascoltare il suono della sua voce, ogni frammento di presenza diventa quello che sarebbe una moneta d'oro per un mendicante che ha la sensazione di non avere nulla se non un vuoto infinito e incolmabile.
Nel passato esistevano le lettere, e ti rammento che erano gelosamente custodite dai destinatari. Tu hai le mie "lettere". Io nemmeno quelle!
Non dovresti avere disappunto ma, probabilmente, tenerezza per quello che io mi faccio bastare, tale l'intensità di tutto quanto sta accadendo.
A volte mi fai davvero sentire una nullità. Qualcuno che non merita nulla, nemmeno una foto... È umiliante... e questo genera ogni tipo di dubbio, incertezza, smarrimento.
Ti confesso che vivo ogni giorno con la sensazione che potrebbe essere l'ultimo della mia vita, quasi con la speranza che lo sia. E la cosa, invece che suscitare paura, mi rende più lieve ogni amarezza.
Cav. Ines. 09/01/2023
Arida Landa
Come oppresso dal peso gravoso
Dei dolori di mille persone,
Cui scaldi terrena esistenza,
Mentre soffro glaciale apousia
Percorro una via senza luce
Privato di forza e di speme.
Desio del soave sorriso
È l’unica, ultima linfa.
Dolcezza del miele sua voce
Amplesso di menti feconde,
Tormento il tempo tiranno
Angoscia i momenti rubati;
Ma strazio mortale sua assenza
A guisa di arida landa
Carezza di tenebre oscure
Quiete di tomba solinga.
S.C. 04/01/2023
“Autoritratto con la Morte che suona il violino” (1872)
- Arnold Böcklin -
Olio su tela - 75×61 cm
Alte Nationalgalerie, Berlino.
Link immagine massima definizione
SENZA DI TE
Sei nell’aria che respiro
Sei nell’acqua che bevo
Sei nella musica che ascolto
Sei negli occhi che incrocio
Sei nei discorsi che sento
Sei nelle parole che dico
Sei nelle mani che stringo
Sei nei dipinti che ammiro
Sei nelle pagine che leggo
Sei ovunque
Ma non sei qui
E la notte è senza luna
Il cielo senza stelle
Voglio te
Oppure solitudine e sonno
Sonno senza fine
Tenebra senza mattino
S.C. 01/01/2023