domenica 25 febbraio 2024

Pentesilea (parte 1)

 











 

"Pallas Athene" (1898).

Gustav Klimt

Olio su tela, 75×75 cm.

Wien Museum, Vienna, Austria.




Pentesilea


D'Ettore vindice a Troia accorresti, 

mentre il doloroso carico Priamo portava,

qual prezzo di vigliacca aggressione

sangue d'Achei reclamando.


Impavida guerriera, radiosa come il sole, 

il figlio di Teti trapassasti, 

e macabro sortilegio ti rese sconfitta 

d'Achille la mano riarmando.


Metallica corazza il corpo cingea

dell'amazzone regina, più bella

degli insulti dell'uomo e dell'Ade.


E i biondi capelli e la Durlindana,

e gli occhi splendenti e il nobile gesto

eterno resero di Pentesilea il nome.


Cav. Ines. 25/02/2024





domenica 18 febbraio 2024

Merope

 












"Merope" (1884).

William-Adolphe Bouguereau

Olio su tela, 195,5x95cm.

Collezione privata.










Merope 


Col suo sorriso argenteo

splende la Luna in Pleiadi, 

fuochi di amori eterni

ed afflizioni ignote. 


Di Merope pensosa

sogno la fronte argentea, 

la Luce e la Bellezza

che incantano e conquistano.


Di Artemide compagna, 

figlia di Atlante ed Etra,

ad uomo donasti il cuore

tu che la volta schiari. 


Sulle pupille è impressa

ella che accoglie e incede,

dentro le orecchie suonano

l'esile voce e il riso.


Scuote i pensieri il frutto 

della sua mente acuta,

brucia il mio corpo il fuoco

che dal suo sguardo nasce.


Cav. Ines.  18/02/2024



venerdì 16 febbraio 2024

Muta

 












Muta


Con la sua pallida luce la luna ti sfiora

mentre tu, assorta e dolente, sollevi lo sguardo;

muta rispondi col cuore ai miei turbamenti:

suono silente che giunge con forza di tuono.


Voce che è il mio nutrimento, armonia misteriosa,

dona al mio cuore la forza di credere e osare;

sguardo che è folgore e fuoco, prodigio divino,

cinge e riempie ogni parte del corpo e del senno.


Sacra creatura da un amabile dio generata,

animo puro e infinita dolcezza dei modi,

piena di un Bene che è balsamo su ogni ferita.


Apri le labbra affinché il tuo canto mi invada,

tienile ancora socchiuse a sentire il tuo soffio,

lascia che, fuse alle mie, trabocchino Amore.


Cav. Ines.  16/02/2024



mercoledì 14 febbraio 2024

Con tutto il mio cuore

 












Con tutto l'amore di cui sono capace,

con le mie debolezze e il mio coraggio,

con i miei errori e il perdono che ti chiedo,

con la dedizione e la sincerità,

con la speranza e la disperazione,

con le imperfezioni e le paure,

con l'indomabile istinto di cercarti ed amarti,

con la forza di un fuoco che ha bisogno del tuo ossigeno


Buon San Valentino

Afrodite

 






"Nascita di Venere" (c.1888).

Adolf Hiremy-Hirschl

Olio su tela, 109 x 227 cm.

Collezione privata.


Link:

Ad Afrodite



Afrodite 


Ricordo paesaggi sereni e incantati, 

giardini fioriti e campi di grano,

abiti semplici, garbati e sinceri, 

la sobria eleganza di un fiore di campo;

ricordo i tuoi occhi.


Ricordo il profumo del giusto e del vero,

i segni nascosti in ogni dettaglio,

il vigore e il decoro di ogni tuo cenno, 

la fragile forza che spinge il tuo agire;

ricordo i tuoi gesti.


Ricordo quel suono mirabile e bello,

soave armonia degli archi di Mozart,

il ritmo impetuoso del genio di Bonn,

il canto del mare solcato dal vento;

ricordo la voce.


Vivo nel buio di un nudo deserto,

sento il silenzio urlare la morte,

tutta l'angoscia di un mare essiccato,

tutta la pena di un bosco perduto.


Ti prego, Afrodite, ridammi la pioggia,

fammi sentire la vita e la gioia,

ridammi quel fuoco che, all'alba del mondo,

fece degli uomini il riflesso di un dio, 

donami grazia di un sussurro tuo dolce.


Cav. Ines. 14/02/2024




Solo tuo

 












.. ...

 

Al mio unico Sole



Al mio unico pensiero

 

 

Il sangue e l'Amore

 












Il sangue e l'Amore 


Aspetto che salga la notte

e arrivi al suo zenit,

aspetto che falce d'argento 

mi porti nel sogno 

rapendo la mente.

Come l'odiato Odisseo

che indaga l'ignoto

scoprendo l'immenso, 

io navigo i mari in tempesta

legato e bendato.

Cerco nel vuoto la voce,

cerco parole,

cerco una luce che avverto

nascosta e negletta.

Cerco i tuoi occhi e la bocca

e la lingua e l'Amore.

Sento una lama affilata 

che squarcia la carne,

provo il dolore assoluto

che brucia ogni cosa,

fino a trovarti e abbracciarti

in fondo alla notte.

E tutto il dolore provato, 

tutta l'angoscia, tutto quel male,

si scioglie negli occhi cerulei

che guardano i miei.

La splendida luce del Sole

mi abbaglia e mi scalda,

il canto di mille Sirene

carezza le orecchie,

l'odore di Viola e di rose

riempie i polmoni,

le labbra sigillano i corpi

fondendo i pensieri.

E intere cascate di lacrime

e i laghi di sangue,

pur valgono un attimo d'estasi

con Dea dell'Amore.


Cav. Ines. 14/02/2024





martedì 13 febbraio 2024

Frida Kahlo

 











 

Autoritratto, 1929.




“Questo amore è così reale e bello che mi fa dimenticare tutti i miei dolori e problemi; mi fa dimenticare anche la distanza. Attraverso le tue parole mi sento così vicino a te da poter sentire la tua risata, così pulita e onesta, che solo tu hai”.

– Frida Kahlo lettera del 1939.


“Mio amato,

Questa mattina ho ricevuto la tua lettera dopo tanti giorni di attesa. Ho provato una tale felicità che ho iniziato a piangere ancor prima di leggerla. Non dovrei proprio lamentarmi di tutto ciò che mi accade nella vita, purché tu mi ami e io ti amo (…)”.

– Frida Kahlo. 


.

"Inno ad Afrodite" (Saffo)

 












L'Afrodite (o Venere) di Milo (c. 130 a.C.)

Capolavoro di arte ellenistica, simbolo di bellezza. 

Attribuita ad Alessandro di Antiochia. 




«ποικιλόθρον' ἀθανάτ' Αφρόδιτα,

παῖ Δίος δολόπλοκε, λίσσομαί σε,

μή μ' ἄσαισι μηδ' ὀνίαισι δάμνα,

πότνια, θῦμον,


ἀλλὰ τυίδ' ἔλθ', αἴ ποτα κἀτέρωτα

τὰς ἔμας αὔδας ἀίοισα πήλοι

ἔκλυες, πάτρος δὲ δόμον λίποισα

χρύσιον ἦλθες


ἄρμ' ὐπασδεύξαισα, κάλοι δέ σ' ἆγον

ὤκεες στροῦθοι περὶ γᾶς μελαίνας

πύπνα δίννεντες πτέρ' ἀπ' ὠράνωἴθε-

ρος διὰ μέσσω.


αἶψα δ' ἐξίκοντο, σὺ δ', ὦ μάκαιρα,

μειδιαίσαισ' ἀθανάτωι προσώπωι

ἤρε' ὄττι δηὖτε πέπονθα κὤττι

δηὖτε κάλημμι


κὤττι μοι μάλιστα θέλω γένεσθαι

μαινόλαι θύμωι. τίνα δηὖτε πείθω

ἄψ σ' ἄγην ἐς σὰν φιλότατα;τίς σ', ὦ

Ψάπφ', ἀδικήει;


καὶ γὰρ αἰ φεύγει, ταχέως διώξει,

αἰ δὲ δῶρα μὴ δέκετ',ἀλλὰ δώσει,

αἰ δὲ μὴ φίλει, ταχέως φιλήσει

κωὐκ ἐθέλοισα.


ἔλθε μοι καὶ νῦν, χαλέπαν δὲ λῦσον

ἐκ μερίμναν, ὄσσα δέ μοι τέλεσσαι

θῦμος ἰμέρρει, τέλεσον,σὺ δ' αὔτα

σύμμαχος ἔσσο.»

- Σαπφώ - 



«Afrodite eterna, in variopinto soglio,

Di Zeus fìglia, artefice d'inganni,

O Augusta, il cor deh tu mi serba spoglio,

Di noie e affanni.


E traggi or quà, se mai pietosa un giorno,

Tutto a' miei prieghi il favor tuo donato,

Dal paterno venisti almo soggiorno,

Al cocchio aurato


Giugnendo il giogo. I passer lievi, belli

Te guidavano intorno al fosco suolo

Battendo i vanni spesseggianti, snelli

Tra l'aria e il polo,


Ma giunser ratti: tu di riso ornata

Poi la faccia immortal, qual soffra assalto

Di guai mi chiedi, e perché te, beata,

Chiami io dall'alto.


Qual cosa io voglio più che fatta sia

Al forsennato mio core, qual caggìa

Novello amor ne' miei lacci: chi, o mia

Saffo, ti oltraggia?


Se lei fugge, ben ti seguirà tra poco,

Doni farà, s'ella or ricusa i tuoi,

E s'ella non t'ama, la vedrai tosto in foco,

Se ancor nol vuoi.


Vienne pur ora, e sciogli a me la vita

D'ogni aspra cura, e quanto io ti domando

Che a me compiuto sia compi,  e m'aita

meco pugnando.»


- Saffo - 



Nera è la luna

 












Nera è la luna


Nera è la luna oltre le coltri

mentre il maligno vince il duello. 

Il sangue dei buoni nutre i malvagi

e i falsi sorrisi guadagnano lodi.


Arriva la notte e sembra la morte

ma è più dolente: è strazio e agonia.

I cuori sensibili attirano frecce, 

l'ipocrita stirpe avanza orgogliosa.


Muto rimango, attonito e spoglio,

custode di un sogno che fulge nascosto

costato rinunce, percosse ed oltraggi.


Il sangue ti dono, mia dolce Afrodite,

tutte le lacrime diventino pioggia

che nutre il più candido e splendido Fiore.


Cav. Ines. 13/02/2024




lunedì 12 febbraio 2024

Il custode del Tempio

 










Il custode del Tempio

 

Cippi eleganti di marmo pentelico

si levano in alto nel cielo ateniese,

cento colonne in stile corinzio

che sembrano dita di nobile mano.

 

Al centro del Tempio lo scrigno divino:

l’anima, il cuore, il sangue e la carne,

la gioia, i sorrisi, i sogni e le lacrime,

le pene, i segreti, la vita e la speme

 

dell’uomo che accese una fiamma impetuosa

e della sua dea: l’alma Afrodite.

Un fuoco di eterno emana in quel punto

 

e contro ogni gelido soffio nemico,

contro tempeste umane e maligne

quel misero uomo oppose la vita.

 

 

Cav. Ines.  12/02/2024

 

 

Corro

 












Corro


Corro impazzito in notte morente,

mangio l'asfalto in attesa del Sole.

Rosse le luci che scappano in fretta,

bianche le luci che incrocio e minaccio.

come le linee interrotte che fuggo. 

Inseguo una voce, sogno i tuoi occhi.

Nuvole e pioggia riempiono il cielo,

sento le gocce che attraversano il vetro.

Corro a te incontro

ovunque tu sia.

Corro per stringere le mani preziose,

corro per stringerti sempre più forte.

Corro per prendere tutti i fardelli

farti volare come un uccello

farti risplendere come una dea, 

signora del cielo, padrona del cuore.


Cav. Ines.  12/02/2024