sabato 30 novembre 2024

Oceani


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oceani

 

Cinto dall’oscura notte

traggo dall’oceano dei tuoi occhi

le mie tristi reti

trovando quella fredda solitudine

che mi fa agitar le braccia

come un disperato naufrago.

Per lo sguardo tuo assente

ardo le polveri dell’anima

che brillano rosse come braci

fino a divenire fuoco e poi faro

alto sulla riva desolata

che ondeggia la sua luce

seguendo i tumulti del mare

e rompe le tenebre della distanza

scuotendo i tuoi occhi oceanici

che si alzano a carezzare le prime stelle

luccicanti del mio amore

mentre i tuoi capelli d’oro

splendono come spighe

al sole del mattino

 

Cav. Ines.  30/11/2024

 

 

 

martedì 26 novembre 2024

dolcezza


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando sei caduto e ti sei rialzato pagando col sudore e col sacrificio, quando cadi di nuovo e di nuovo ti rialzi col sangue e con la speranza, arriva un momento in cui, se ancora ricadi, senti la consistenza del vuoto attorno a te e come uniche compagne la vergogna, l’umiliazione e la disperazione. E tutto diventa scuro, nero, tetro. Se ti rimane un po’ di forza puoi solo parlare, chiedere ascolto. Ascolto. E quando, ormai reietto, anche quel residuo di forza viene meno allora non guardi più alla morte con paura, ne cominci ad assaporare la dolcezza del sollievo.

 

 

 

 

domenica 24 novembre 2024

"Para que tú me oigas" - Pablo Neruda

 












Para que tú me oigas 

 

Para que tú me oigas

mis palabras

se adelgazan a veces

como las huellas de las gaviotas en las playas.

 

Collar, cascabel ebrio

para tus manos suaves como las uvas.

 

Y las miro lejanas mis palabras.

Más que mías son tuyas.

Van trepando en mi viejo dolor como las yedras.

 

Ellas trepan así por las paredes húmedas.

Eres tú la culpable de este juego sangriento.

 

Ellas están huyendo de mi guarida oscura.

Todo lo llenas tú, todo lo llenas.

 

Antes que tú poblaron la soledad que ocupas,

y están acostumbradas más que tú a mi tristeza.

 

Ahora quiero que digan lo que quiero decirte

para que tú las oigas como quiero que me oigas.

 

El viento de la angustia aún las suele arrastrar.

Huracanes de sueños aún a veces las tumban.

Escuchas otras voces en mi voz dolorida.

Llanto de viejas bocas, sangre de viejas súplicas.

Ámame, compañera. No me abandones. Sígueme.

Sígueme, compañera, en esa ola de angustia.

 

Pero se van tiñendo con tu amor mis palabras.

Todo lo ocupas tú, todo lo ocupas.

 

Voy haciendo de todas un collar infinito

para tus blancas manos, suaves como las uvas.

 

Pablo Neruda

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché tu possa ascoltarmi

 

Perché tu mi oda

le mie parole

a volte si assottigliano

come le orme dei gabbiani sulle spiagge.

 

Collana, sonaglio ebbro

per le tue mani dolci come l'uva.

 

E le vedo lontane le mie parole.

Più che mie esse son tue.

Si arrampicano sul mio vecchio dolore come l'edera.

 

Si arrampicano così sulle pareti umide.

Sei tu la colpevole di questo gioco sanguinoso.

Esse fuggono dal mio rifugio oscuro.

Tu riempi tutto, tutto riempi.

 

Prima di te popolarono la solitudine che occupi,

e sono abituate più di te alla mia tristezza.

 

Ora voglio che dicano ciò che voglio dirti

perché tu oda come voglio che m'oda.

 

Il vento dell'angoscia ancora le trascina.

Uragani di sogni a volte ancora le abbattono.

Senti altre voci nella mia voce addolorata.

 

Pianto di vecchie bocche, sangue di vecchie suppliche.

Amami, compagna. Non abbandonarmi. Seguimi.

Seguimi, compagna, in quest'onda di angoscia.

 

Ma vanno tingendosi del tuo amore le mie parole.

Tu occupi tutto, tutto occupi.

 

Ne farò di tutte una collana infinita

per le tue mani bianche, dolci come l'uva.

 

Pablo Neruda

mercoledì 20 novembre 2024

Ruscello

 












Ruscello

 

Dall’ampia vetrata un raggio s’insinua

recando una luce che odora di lilla,

il viso inclinato è un sole che splende

dal trono imperioso di un limpido cielo.

 

Fasci lucenti ti sfiorano gli occhi:

acque dorate che scorrono quiete

come un ruscello che scende tranquillo

lungo il profilo della tua guancia.

 

La fronte superba che illumina il cuore

il mento caparbio che ama la sfida

lo scettro regale del collo prezioso

sono tesori per gli occhi educati.

 

Infine lo sguardo, maestoso, potente,

azzurro di un mare senza confini

e le tue labbra, il sorriso elegante,

portale segreto per l'estasi eterna.

 

Cav. Ines.  20/11/2024