Com’è quella cascata
Com’è quella cascata
negata alla mia vista?
Quei boccoli che doni
a sguardi fortunati?
La sete dei miei occhi
non riesce a trovar pace
li alzo al cielo e fisso
la luce di un meriggio
Le vedo… onde indomabili
che fremono nell’aria
tripudio di oro e furia
odor di gelsomino
Grappoli di fiori
ti sfiorano la fronte
nascondono il bagliore
dei tuoi preziosi zaffiri
Li invidio mentre discendono
sostando sulle guance
come a voler dare
un affettuoso bacio
Carezzano la pelle
più chiara del tuo collo
e placano la corsa
sulle tue spalle morbide
E i venti e le tempeste
da Eolo scatenati
per annientar la flotta
che conduceva Enea
divennero le dita
con cui un dio sedotto
lambiva dei tuoi capelli
la fulgida bellezza
Cav. Ines. 17/11/2024
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