Chiome d'oro bel tesoro
Tu mi leghi in mille modi
Se t'annodi se ti snodi.
Candidette perle elette
Se le rose che coprite
Discoprite, mi ferite.
Vive stelle, che si belle
E si vaghe risplendete
Se ridete m'ancidete.
Preziose, amorose,
Coralline labbra amate
Se parlate mi beate.
O bel nodo per cui godo,
O soave uscir di vita,
O gradita mia ferita! (Claudio Monteverdi, Settimo Libro de
Madrigali, 1619)
Sotto dura staggion dal sole accesa Allegro non molto Langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde ‘l pino, Scioglie il cucco la voce, e tosto intesa Canta la tortorella e ‘l gardellino.
Zeffiro dolce spira, ma contesa Muove Borea improvviso al suo vicino; E piange il Pastorel, perché sospesa Teme fiera borasca, e ‘l suo destino;
Toglie alle membra lasse il suo riposo Adagio Il timore de’ lampi, e tuoni fieri E de mosche, e mosconi il stuol furioso:
Ah che pur troppo i suoi timor sono veri! Presto Tuona e fulmina il cielo grandinoso Tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri.
(Vivaldi?)
"SUMMER" - Vivaldi riletto da Max Richter
Movimento 1:“Languidezza per il caldo” (Allegro ma non troppo). La Calma e il Temporale.
Movimento 2:"Timore dei lampi e dei tuoni" (Adagio). L'Inquietudine e l'Attesa.
Movimento 3:"Tempo impetuoso d'estate" (Presto). Il Furore e la Tempesta.
È un continuo gioco di rimandi tra te e l'alba del primo giorno d'estate.
Le prime 3 quartine sono divise ciascuna in 2 versi dedicati all'alba e gli altri 2 a te, ma in modo che ogni attributo dell'una possa essere attributo dell'altra, fino all'ultima, la quartina caudata, in cui finalmente i 2 elementi si fondono perché tu sei l'alba più bella e fusione è, alla fine, il bacio, il tuo bacio, l'estasi.
Frutto divino di splendido marmo candida pietra preziosa ad Efèsto, il viso scolpito per essere eterno guardo in silenzio come pregando.
Sento le ciglia battere lente, vento di un alito a scuotere l'anima, vedo le labbra, luce d'aurora, che un rosso pennello ha rubato da rose.
Lacrime antiche mi asciugo e ti asciugo fino a vedere un sorriso sbocciare, colmi il mio cuore come farfalla il cui battito d'ali è un soffio di Dio.
Ninfa nereide che danza nell'acqua muovi le ciglia verso il mio volto, come un derviscio accolgo il tuo dono avvolto e sconfitto da un turbine caldo.
Odo squillare i tuoi braccialetti mentre le mani si allungano a prendermi, offri il tuo pallido e tenero collo che sfioro con occhi inermi e incantati.
L'Afrodite Cnidia, originariamente scultura marmorea di Prassitele (c. 360 a.C.), ci è arrivata solo grazie a copie di epoca romana, come questa esposta presso il Museo Nazionale Romano (Palazzo Altemps) di Roma. È nota per essere il primo nudo femminile dell'arte greca.
Chaos e Chronos
Cerco nei fiori i colori più belli
per farti capire bellezza che vedo,
cerco gli accordi che toccano il cuore
per farti sentire frequenza d'amore.
Figlio del Chaos e schiavo di Eros
cerco di apprendere l'arte di Chronos
per ribaltare gli insulti del tempo
e di Afrodite sedurre lo sguardo.
Voglio sognare quello che sogni,
voglio abitare i tuoi stessi pensieri,
bramo di essere l'unica immagine
che al tuo risveglio rimane negli occhi.
T'amo d'amore senza confini,
arde passione sempre più intensa,
se non c'è vita senza l'amore
senza il tuo amore non c'è la mia vita.
S.C. 05/06/2023
Nessuno ti ha amato, ti ama e ti amerà mai con la stessa intensità, profondità, completezza, poliedricità, naturalezza e complessità con cui il mio corpo e la mia anima ti adorano.