La mia tavola la mia carta la mia macchina da scrivere
i miei abiti son tutti insanguinati
sono insanguinati i marciapiedi
delle città dove sono passato
le tracce delle mie mani sui muri sono di sangue
ho lacerato
la camicia sul petto
e il mio cuore lo sta divorando
una stella
scrivimi delle lettere telegrafami telefonami
dimmi vengo vengo vengo
dio dammi sollievo
Nazim Hikmet, 1960 (mod.)
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